domenica 30 novembre 2008
ANTONIO CANZIAN VINCE LE PRIMARIE. Dedico il mio impegno e la vittoria al compianto compagno CLAUDIO PERINI
mercoledì 26 novembre 2008
Ciao caro amato maestro Alberto.
giovedì 16 ottobre 2008
giovedì 2 ottobre 2008
VENERDI 3 OTTOBRE ORE 18 A SINISTRA NEL PD ORGANIZZA :"QUALE CENTROSINISTRA PER COMUNE E PROVINCIA?"
lunedì 29 settembre 2008
IL SINDACO ED IL CENTRODESTRA VOTANO CONTRO LA VERIFICA DEI CONTI CON LA SABA. HANNO QUALCHE MILIONE DI EURO DI DEBITI DA NASCONDERE AI CITTADINI???
Ebbene, è a conoscenza del Consiglio uno squilibrio (non riportato in bilancio) rispetto alle previsioni di entrata del piano economico e finanziario di 2 milioni e 600 mila euro al 31/12/2004. Degli hanni successivi (2005, 2006, 2007) nessuna conosce nulla. Supponiamo che la situazione di tendenza cronica di deficit di oltre 10o mila euro mensili circa non è mai cambiata non essendo variate, di fatto, le condizioni esistenti alla data del 31/12/2004. Il forte sospetto è che la somma sia cresciuta arrivando a somme che raggiungono tranquillaente i 6/7 milioni di euro. Se così non fosse, come sostiene il Sindaco Celani, perchè non porta in consiglio gli incassi di gestione degli ultimi anni? Deve forse nascondere la sua vera e più grande eredità che lascierà ai cittadini ascolani? Se quello che dice è vero, non avrebbe problemi a soddisfare la nostra semplice richiesta, di portare i conti in Consiglio Comunale insieme ad una liberatoria della Saba che dichiara che nulla ha da pretendere dal Comune di Ascoli.
Certo il Sindaco dichiara che i debiti da scrivere in bilancio sono solo quelli provenienti da sentenze esecutive. In questo modo, è evidente, spera di nascondere il debito che in qualsiasi momento la Saba potrà richiedere. Sicuramente la Saba non lo chiederà adesso, e probabilmente non lo farà fino alla fine del mandato del Sindaco Celani.
Perchè mettersi contro un Sindaco che invece di appoggiare i cittadini ed i ricorrenti contro la Saba si è schierato sempre al suo fianco? D'altronde il vero tesoretto lo stà accumulando la Saba e probabilmente, dopo che Celani non sarà più Sindaco verrà tranquillamente a bussare nelle tasche di tutti gli ascolani.
Con l'Ordine del Giorno il Sindaco ed il Centrodestra sono dovuti venire allo scoperto. Si sono ben guardati dal voler rendere pubblici e trasparenti i conti con la Saba nella speranza che questo grande e grave fallimento venisse nascosto e taciuto. Senza vergogna hanno votato contro senza motivare in alcun modo la loro scelta. L'opposizione ed il sottoscritto non si fermeranno qui nel denunciare quanto accaduto e quanto ancora stà accadendo alle spalle dei cittadini ascolani ignari di ciò che li aspetta nel dopo Celani.
mercoledì 24 settembre 2008
martedì 23 settembre 2008
lunedì 22 settembre 2008
mercoledì 17 settembre 2008
IL SINDACO NEGA L'ESISTENZA DEL DEBITO CON LA SABA. ABBIA IL CORAGGIO DI PORTARE I DOCUMENTI IN CONSIGLIO COMUNALE!
Leggo senza stupore la replica del Sindaco Celani al mio intervento che richiede di verificare contabilmente la situazione debitoria del Comune di Ascoli Piceno nei confronti della Saba Italia Spa.
Sono purtroppo abituato a non credere più alle chiacchiere, ma solo ai documenti. Come cittadino ascolano oltre che Consigliere Comunale e membro della Commissione Bilancio credo di avere il diritto di sapere qual è l’effettiva situazione finanziaria del rapporto con la Saba.
Il Sindaco purtroppo, nonostante gli ordini del giorno anche della maggioranza, si guarda bene dal presentare in Consiglio Comunale la situazione degli incassi di gestione della società Saba negli anni 2005-2006-2007-2008 e ha il coraggio di presentare questa situazione addirittura come creditoria per il Comune.
La Saba deve i canoni per i parcheggi e il comune quanto deve alla Saba per i posti a pagamento non attivati? Oppure la Saba vi ha rinunciato?
Mi chiedo: quando esploderà la rabbia dei cittadini che vedranno riattivate le gettoniere oggi chiuse? o è tutto finito?
La Saba ha rinunciato agli 800 posti a pagamento a Porta Maggiore, Campo Parignano e Porta Solestà?
Se si allora la revisione della convenzione torni in consiglio, perché modificarla solo sulla stampa, come vuol fare Celani, non è sufficiente.
Colgo un ragionamento di grave irresponsabilità del Sindaco Celani secondo il quale i debiti andrebbero messi nel bilancio solo con “ decreti ingiuntivi” o “sentenze”.
E’ evidente che così facendo i bilanci presentati non rispecchiano per niente la realtà e pone il Comune di Ascoli Piceno nella situazione di essere seduto su una bomba a orologeria senza sapere, quando questa esploderà.
Resto in attesa di risposte ufficiali dei Dirigenti e del Collegio dei Revisori cui era indirizzata la mia richiesta.
IL CONSIGLIERE COMUNALE
membro della commissione bilancio
Stefano Corradetti (PD)
venerdì 12 settembre 2008
CHE FINE HA FATTO IL DEBITO CON LA SABA? UN OBBLIGO IL SUO INSERIMENTO IN BILANCIO
Al Sindaco di
Ascoli Piceno
Ing. Piero Celani
Sede
All’Assessore al Bilancio
Francesco Viscione
Sede
All’Assessore al traffico, mobilità, sosta e parcheggi Giulio Natali
Sede
Al Segretario Generale facente funzioni
Dott. Sergio Laganà
Sede
Al Ragioniere Capo
Dott. Sergio Laganà
Sede
Al Dirigente Servizio Viabilità e Parcheggi
Dott. Ing. C.E. Weldon
Sede
Ai Revisori dei Conti del Comune di Ascoli Piceno
Sede
P.c.
Alla Corte dei Conti di Ancona
Via Matteotti, 2
60121 Ancona (AN)
Fax 071201626
Fax 071.5016219
Fax 071200602
Oggetto: richiesta d’inserimento nelle scritture contabili del Comune di Ascoli Piceno (Bilancio Consuntivo e Preventivo) dei debiti fuori bilancio concernenti la parziale applicazione di quanto previsto nella convenzione di gestione dei Parcheggi con la Società Saba Italia Spa.
Su proposta del Sindaco Celani fu approvata il 3 giugno 2002 dal Consiglio Comunale la revisione della convenzione con la Società Parcheggi Azzurri per Ascoli, immediatamente dopo rilevata dalla Società Saba Italia Spa, riguardante la gestione dei parcheggi cittadini.
Tale atto cui il Comune è tenuto ora a sottostare prevedeva e purtroppo ancora prevede pesanti obblighi a carico dell’amministrazione comunale di Ascoli Piceno.
E’ evidente che il Comune, per volontà della Giunta Comunale, è da sempre in difetto non avendo provveduto né al raggiungimento dell’obbligo d’istituzione dei 2575 posti auto a pagamento, previsto nella convenzione, né liquidato il debito maturato a favore della Saba Italia Spa in virtù del non raggiungimento da parte di questa ultima degli obiettivi previsti dal piano economico e finanziario.
Tale obbligo è, infatti, in modo lampante esplicitato dall’art. nove che, tra l’altro, recita:
“Le Parti s’impegnano ad addivenire a soluzioni più aderenti all’interesse pubblico ma che, comunque, soddisfino l’equilibrio economico dell’intero rapporto.”
“Qualora nel corso del rapporto contrattuale dovessero modificarsi gli elementi che hanno determinato l’attuale equilibrio economico finanziario del rapporto stesso, le parti, in forza del principio di cui al precedente comma, s’impegnano a concordare una rimodulazione delle clausole contrattuali per ripristinare l’equilibrio compromesso.
Verificandosi quanto precisato al precedente 2° comma per causa non dipendente dalla volontà delle parti contrattuali, se ne darà comunicazione da una parte all’altra affinché sia verificata in contraddittorio l’esistenza della causa che ha determinato il venir meno del predetto equilibrio. Dal 2° mese successivo alla data di comunicazione sorgerà l’obbligo del relativo ripristino attraverso una compensazione di posti auto o per equivalente.”.
E’ evidente che nel caso d’inadempienza la Società potrà, in qualsiasi momento, e quindi anche dopo la scadenza del mandato elettorale del Sindaco Celani, richiedere il denaro “equivalente” per il non raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano economico e finanziario.
In questo contesto ritengo che sia necessario e urgentissimo procedere alla quantificazione del debito nei confronti della Saba Italia e alla relativa iscrizione nelle scritture contabili comunali poiché tale mancanza, secondo il sottoscritto, si configura come un vero e proprio debito fuori bilancio.
Un elemento rilevante che mi porta a essere estremamente preoccupato è la nota inviata dalla Saba Italia Spa al Comune di Ascoli Piceno il 12 luglio 2005 a tre anni esatti dalla firma della convenzione (12 luglio 2002) nella quale si notificava uno squilibrio economico di Due Milioni e 600 Mila Euro fino al 31 dicembre 2004.
Dalla Tabella allegata alla notifica della Saba Italia Spa riguardante gli incassi, si deduce con molta semplicità il trend negativo in atto già dal 2004 di circa 100 Mila Euro Mensili (Euro 1.230.499/ 12 Mesi=102.541 Euro Mensili).
Non essendo intervenute sostanziali modifiche alla situazione allora in essere si deduce con molta semplicità che potremmo trovarci addirittura di fronte ad un debito a oggi approssimativo anche di 6/7 Milioni di Euro (Euro due Milioni 600 Mila (fino al 31/12/2004) + Euro quattro Milioni e 500 Mila (45 Mesi x 100 Mila Euro fino a Settembre 2008)= 7 Milioni e 100 Mila Euro).
Spero, ovviamente, di essere smentito rispetto a questa situazione evidentemente gravissima, ma ritengo, purtroppo, che ci troviamo di fronte ad una condizione preoccupante che va assolutamente affrontata.
Per quanto di competenza richiedo pertanto la verifica e l’inserimento in bilancio delle passività che dovranno essere calcolate con maggiore precisione dai dati che la Società Saba Italia Spa potrà fornire.
Tutti coloro che hanno responsabilità amministrative, dirigenziali e di controllo credo si rendano conto che non si può continuare a tralasciare questa questione non considerandola nel bilancio comunale.
Chiedo pertanto a tutti i destinatari della presente, ognuno per le proprie competenze, di verificare e attuare quanto richiesto.
La presente è inviata anche per conoscenza alla Corte dei Conti di Ancona alla quale invierò un esposto completo di tutta la documentazione in mio possesso nel caso la presente sollecitazione fosse disattesa.
In attesa di cordiale risposta porgo cordiali saluti.
IL CONSIGLIERE COMUNALE
Stefano Corradetti
mercoledì 9 luglio 2008
Interpellanza sull’installazione di una Stazione di Telefonia Mobile in Via Tagliamento e sulla mancata adozione del Regolamento Comunale
Un nuovo fulmine a ciel sereno ha colpito la tranquillità dei cittadini di una parte della città.
L’ennesima puntata di una lunga serie di cui il Sindaco, l’assessore all’ambiente e la maggioranza che governa il comune hanno tutte le responsabilità.
Dopo i casi di Mozzano, di Brecciarolo, delle Poste Centrali ed altri ecco spuntare all’improvviso, in questi giorni, una nuova autorizzazione all’installazione di una nuova stazione di telefonia mobile sul tetto di un edificio privato in Via Tagliamento nella zona di Santa Chiara a Campo Parignano.
Dal 2000, anno in cui iniziò a circolare una prima bozza ad oggi, dopo otto anni, ancora il Comune di Ascoli Piceno non si è dotato dell’unico strumento che avrebbe potuto disciplinare e pianificare i siti per l’installazione d’impianti di telefonia mobile.
Questo grave, colpevole ed ingiustificato ritardo ha causato una doppia responsabilità.
Come prima conseguenza si è favorita una collocazione dissennata delle stazioni per opera dei vari gestori telefonici a favore di privati. Questi ultimi, ben volentieri, si sono resi disponibili ad ospitare sui propri tetti impianti con canoni percepiti anche di 15 mila Euro l’anno (praticamente uno stipendio), ben consapevoli che dal punto di vista della sicurezza la loro abitazione è sicuramente tutelata. L’emissione del segnale, infatti, è orizzontale e non investe direttamente l'edificio su cui è ubicato l'impianto.
La seconda grave conseguenza è il mancato introito nelle casse comunali dei fondi che anziché andare ai privati potevano essere riscossi dall’amministrazione comunale attraverso l’individuazione dei siti su proprietà del Comune. Questa possibilità avrebbe consentito un doppio beneficio. Il Comune avrebbe potuto incassare anche oltre 300 mila Euro l’anno, che invece vanno ai privati, e si sarebbe potuto ridurre sensibilmente il numero dei siti concentrando i gestori telefonici in un’unica area.
Purtroppo oggi, come si suol dire, quasi tutti i buoi sono stati fatti uscire dalla stalla. Eppure i campanelli di allarme non sono mancati. Dalle rivolte precedenti dei cittadini delle varie aree della nostra città (che alla fine sono stati sedati dalla stanchezza) all’approvazione della Legge Gasparri che prevedeva e prevede l’installazione di 50 mila nuovi impianti in tutta Italia e che questi erano classificati come di “interesse nazionale”.
Tutto questo non è bastato per far muovere l’amministrazione comunale, intenta solo, probabilmente, a rifare qualche strada e qualche marciapiede finanziati con mutui ventennali e che, in molti casi, come Corso Mazzini, si sono già deteriorati.
L’Assessore all’ambiente, anziché fare blitz girando per la città con gli operai per indicare quale pianta o quale ramo tagliare avrebbe dovuto occuparsi di queste importanti questioni e tutelare i cittadini.
Stante quanto detto chiedo di sapere:
Se dopo avere tenuto questo grave atteggiamento l’amministrazione comunale ha intenzione finalmente di muoversi a favore dei cittadini cercando di individuare le possibilità esistenti per bloccare questo ennesimo scempio di Via Tagliamento anche attraverso l’interessamento del proprio ufficio legale per una valutazione approfondita della pratica.
Se non si ritiene di estrema urgenza l’approvazione del Regolamento Comunale per l’installazione di Stazioni di Telefonia Mobile e se si quali sono i tempi in cui la Giunta intende sottoporlo all’esame del Consiglio Comunale.
Se si ritiene utile prendere in considerazione come prioritarie per l’approvazione del regolamento il rispetto di distanze minime dalle scuole, prevedere l’installazione ad altezze adeguate in modo da favorire una distribuzione del segnale che non investa direttamente orizzontalmente alcun edificio ed individuare siti di proprietà comunale su cui concentrare gli operatori telefonici.
Attendo risposta in Consiglio Comunale.
IL CONSIGLIERE COMUNALE
Stefano Corradetti
Interrogazione riguardante la realizzazione non a regola d’arte del manto stradale di Via Piave e sulla necessità di livellamento dei tombini al manto
Come noto sono terminati da qualche tempo i lavori di risanamento di Via Piave.
Fin dal primo giorno di riapertura i cittadini hanno notato la fastidiosa e, per alcuni veicoli come biciclette e motocicli, pericolosa differenza di livello dei tombini di raccolta delle acque rispetto al manto stradale.
Questa situazione di cattiva esecuzione dei lavori ha causato delle vere e proprie grandi buche, che, oltre ad essere, come detto, estremamente pericolose, provocano anche, al passaggio delle autovetture, un non indifferente inquinamento acustico dovuto alla rumorosità del loro passaggio.
Dopo un primo periodo di attesa nel quale si immaginava una rapida sistemazione a cura della ditta esecutrice dei lavori, abbiamo preso atto del fatto che questo non è ancora avvenuto.
Più in generale è del tutto evidente che spesso, purtroppo, ancora oggi, i lavori di rifacimento del manto stradale prescindono dal livellamento dei tombini.
Questa situazione continua a creare delle vere e proprie trappole per i ciclisti e denota una scarsa se non inesistente sensibilità verso la mobilità ciclopedonale che per una città come la nostra potrebbe essere potenzialmente la soluzione per almeno il 40/50% degli spostamenti.
Per perseguire questo obiettivo occorre, però una minima sensibilità a realizzare e mantenere manti stradali adeguati alla percorrenza delle biciclette.
In alcuni casi, invece, assistiamo a situazioni di degrado che sembrano fatte più per il passaggio di robusti fuoristrada che per quello di veicoli leggeri, determinanti per lo sviluppo della mobilità sostenibile.
Per quanto sopra esposto si chiede di sapere:
Se è stata segnalata alla ditta appaltatrice che ha eseguito i lavori di Via Piave l’irregolare dislivello dei tombini rispetto alla sede stradale.
Se i lavori realizzati sono stati
collaudati.
Quali sono le modalità con cui l’amministrazione Comunale
intende intervenire rispetto a questa problematica.
Se non si ritiene utile inserire
nelle future gare di appalto per il rifacimento dei manti stradali l’obbligatorietà dei lavori di ripristino del livellamento dei tombini al manto stradale.
In attesa di risposta entro il termine regolamentare di 10 giorni, porgo cordiali saluti.
IL CONSIGLIERE COMUNALE
Stefano Corradetti