giovedì 22 settembre 2011

Regolamento del centro storico, di cosa si lamenta il sindaco?


Interviene il capogruppo del Partito Democratico, Stefano Corradetti

Regolamento del centro storico, di cosa si lamenta il sindaco?

E' stato approvato cercando, di fatto, di non scontentare nessuno?
Ascoli - Il Sindaco Castelli ha sicuramente notevoli capacità recitatorie riuscendo bene a interpretare più parti nello stesso copione.

Dopo avere approvato un Regolamento definito “per la salvaguardia del Centro Storico” che ha dato invece il via libera all’utilizzo di uno sterminato uso di materiali e di colori per l’arredo temporaneo, che ha previsto la possibilità di estendere anche del 100% l’area pubblica occupabile dalle attività commerciali, e dopo avere previsto di accordare deroghe di qualsiasi tipo e senza alcuna giustificazione regolamentare, lo ritroviamo, oggi, a fare la ramanzina ai commercianti che dovrebbero essere attenti al decoro e al rispetto delle regole.
La domanda che sorge spontanea, ma di cosa si lamenta, signor Sindaco, se il regolamento è stato approvato cercando, di fatto, di non scontentare nessuno?
Il Regolamento ha legittimato molte situazioni che in una città che vuole avere una vocazione turistica non sono accettabili. Come se non bastasse, sulla questione è intervenuto pure l’assessore Di Micco che addirittura ha preso le parti dell’attività commerciale che avrebbe “sforato” giustificando l’infrazione con il fatto che 100 congressisti avrebbero manifestato la volontà di cenare in Piazza del Popolo. Insomma nella giunta la diversità di opinioni non manca e ce n’è per soddisfare tutti i gusti arrivando perfino a prendere posizioni che sarebbero non legittime, ma almeno giustificate se venissero dal commerciante sotto accusa ma che diventano inqualificabili se vengono da un Assessore che dovrebbe sempre chiedere il rispetto delle regole.
Questa è stata solo l’ultima puntata. La precedente, ha visto il Sindaco fare una ramanzina agli organizzatori di una festa in un esercizio di Piazza del Popolo che sicuramente ha creato qualche disagio e che sicuramente ha, per mancanza di adeguati bidoni per la raccolta dei rifiuti, visto la piazza sporcata di recipienti e contenitori. La cosa doveva essere gestita diversamente, ma mi sono chiesto come mai la perdita di decoro di una serata porta tanto clamore e invece, le tante brutture esagerate che vediamo tutto l’anno sia negli arredi sia nelle insegne, non suscitano sdegno?
Cavalcare gli umori spesso istintivi è l’obiettivo del Sindaco Castelli, che continua la sua ricerca di consenso immediato attraverso il comunicato stampa facile, spesso riguardante questioni veramente irrisorie o atti dovuti.
Il Partito Democratico chiede da anni che sia elaborato un piano e un regolamento per il Centro storico che preveda indicazioni dettagliate riguardanti gli specifici modelli, materiali, e colori sia per gli arredi, ma anche per le pavimentazioni e per le ristrutturazioni degli edifici. Non è difficile. E’ sufficiente guardare il modello di molte altre città turistiche, ad esempio, dell’Umbria e della Toscana, dove entrare nel Centro Storico sembra di fare un viaggio nel passato.
Tutto ciò va fatto tenendo anche conto delle esigenze delle attività commerciali. E’ evidente che le sanzioni previste debbano essere sconvenienti per chi infrange la regola. In una città che vuole avere una vocazione turistica non ci si può rimettere solo alla buona volontà, ma occorrono azioni concrete. Se il Sindaco vorrà percorrere questa strada incontrerà la piena collaborazione del Partito Democratico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA | Stefano Corradetti

giovedì 25 agosto 2011

La smania mediatica di Castelli e il gioco delle tre C


La smania mediatica del Sindaco Castelli è sempre di più incontenibile. Incurante della grave situazione di crisi nazionale, dove molti nodi di mala gestione della cosa pubblica stanno venendo al pettine, lui si preoccupa, invece, di acquistare spazi televisivi in emittenti private che sanno tanto di una campagna elettorale anticipata a carico ovviamente dei cittadini e quindi del bilancio comunale. Non si tratta, infatti, di una semplice comunicazione istituzionale da realizzare magari attraverso il sito internet, ma di veri e propri spazi pubblicitari. Incurante della disastrosa situazione economica del Comune di Ascoli, con un deficit strutturale annuale iniziato con il Sindaco Celani in costante aumento (differenza tra entrate e uscite correnti) che per il 2011 è di 4 Milioni e 893 mila Euro,  continua allegramente sulla scia del suo predecessore a sfruttare le risorse ancora disponibili devastando il patrimonio comunale. La volontà di rielezione acceca il Sindaco Castelli che con qualsiasi mezzo economico disponibile prosegue la sua folle corsa vendendo patrimonio immobiliare (oltre 3 milioni di Euro per il 2011), prelevando ogni anno riserve dalle società Comunali (1milone e 654 mila Euro per il 2011) e facendo la cresta sulla TARSU (immondizia) introitando dai cittadini 2 milioni e 375 mila euro in più rispetto al dovuto. Per il servizio della raccolta e smaltimento immondizia, infatti, che dovrebbe essere un servizio per il cittadino al costo, il comune incassa 8 milioni e 375 mila Euro e ne spende 6 milioni imponendo ai cittadini di pagare bel oltre il 30% in più rispetto al dovuto. Sul fronte dell'indebitamento, poi, il Sindaco si vanta di avere previsto un mutuo di 11 Milioni di Euro per il 2011 sostenendo che questi "investimenti pubblici” dovrebbero fronteggiare la crisi. Altro non si tratta, invece, di una grande operazione elettorale che farà balzare il debito complessivo comunale del 20% dai già riguardevoli 52 Milioni e 872 mila Euro a 61 Milioni e 641 mila Euro. Sul fronte della programmazione, poi, Castelli sta governando con un programma privo di obiettivi precisi e per buona parte copiato dalla Regione Abruzzo. Un programma che prima che fosse scoperto lo scopiazzamento il Sindaco lo aveva definito "un lavoro faticoso". Sul piano della trasparenza, infine, continuiamo ad assistere all'omissione della consistenza del debito con la Saba che nei due anni di mandato di Castelli è maturato e sta maturando per oltre 100 mila Euro al mese per un totale che, come minimo, per il periodo della sua amministrazione arriva a oggi a quasi 3 milioni di Euro senza contare, ovviamente, quanto accumulato dalla precedente giunta Celani. Si potrebbe proseguire ancora ma credo che tutto questo sia sufficiente per capire che il modo di amministrare non è certo quello che ci vuol far credere il Sindaco Castelli del rigore e della trasparenza, ma rispecchia tanto la prassi amministrativa che ha portato l'Italia a una situazione di collasso finanziario. Ascoli ha ancora un pò di autonomia e Castelli sembra volerla sfruttare fino in fondo. In questa situazione non riusciamo a spiegarci se non legate a logiche di potere le dichiarazioni dell'On. Ciccanti che in una lettera sulla quintana scrive al Sindaco Castelli e dice: "Le riconosco intelligenza politica, sensibilità istituzionale e capacità amministrativa... ". Poi prosegue: "Lei persona illuminata ed affabile deve riprendere... ". L'On. Ciccanti sostiene, legittimamente, che in consiglio comunale ci sono due opposizioni. Mi chiedo dunque dopo queste parole di che opposizione stiamo parlando? Onestamente credo che nella nostra città le tre C (Celani-Ciccanti-Castelli) che hanno governato con una stretta alleanza per diversi anni fanno fatica a dividersi. Siamo di fronte alla prosecuzione di abbandoni e riavvicinamenti con nuovi scenari a due C? L’abbandono di Celani da parte di Castelli, e la costituzione dell’asse Castelli-Ciccanti? Mi auguro di sbagliare e che nulla di quanto la mia modesta intuizione politica mi spinge a credere sia vero. Credo, infatti, che alla città di Ascoli serva chiarezza ed equilibrio e che i giochi di potere l’abbiano spesso ingessata e danneggiata.
Stefano Corradetti
Capogruppo del Partito Democratico
al Consiglio Comunale di Ascoli Piceno

martedì 10 maggio 2011

BILANCIO 2011 SINTESI INTERVENTO IN CONSIGLIO COMUNALE

A CURA di: Oliver Panichi di picenooggi
Corradetti (Pd) “Deficit strutturale aumenta, quest’anno  quattro milioni e 800 mila di euro, bilancio raffazzonato, pieno di toppe, dov’è il buon padre di famiglia? Debito cresciuto nonostante venti pensionamenti fra i dipendenti comunali. Altrimenti sarebbe arrivato a sei milioni di euro. Condanno approccio eccessivamente attento all’immagine e poco ai fatti. La Macrostruttura comunale, propagandata per mesi come panacea, alla fine cosa ci ha dato? Nulla. Ora, come al solito, vendete l’oro di famiglia, tre milioni di alienazioni di immobili, aumento multe, complessivo aumento del gettito delle imposte, che pur rimanendo uguali i parametri paradossalmente con meritoria – lo riconosciamo – opera di recupero dell’evasione, siamo arrivati a coprire quasi metà del debito con le eccedenze della Tarsu che ha una percentuale di copertura del 140%. Il 40% in più rispetto al costo del servizio con una inaccettabile cresta a carico dei cittadini. Riguardo l’Ici, bene l’opera di recupero, ma il gettito è aumentato di 400mila euro. Perché non rivedere il regolamento dell'Ici per le seconde case utilizzate dai figli, visto che la famiglia è diventato per molti giovani l'unico ammortizzatore sociale? Non secondaria, poi, è la questione della trasparenza. In realtà da questi atti ci sembra una perfetta continuità con Celani, è dal 2005 che non conosciamo quali sono i debiti con la Saba. Ci tenete nascosti questi dati sui debiti contratti, secondo nostra stima sono intorno ai nove milioni di euro. Chi sta valutando l’ipotesi di riappropriazione dei parcheggi? Cosa state facendo su questi argomenti? Abbiamo diritto di saperlo. Ex Gil e Torricella, sono parcheggi di proprietà comunale, come ce ne riapproprieremo? 
Infine il mega mutuo. Vedo ritardi, sul Polo Universitario, finanziamento di dieci anni fa, opportunità perse quando si poteva ampliare. Ora possiamo solo valorizzare il presente, ma i buoi sono già usciti dalla stalla, non ci sono più tempi per un vero lancio dell’università ad Ascoli.
Il mutuo di undici milioni di euro ha finalità di propaganda, per dare immagine energica ed efficiente. Poi temete secondo noi di non rispettare il prossimo anno il patto di stabilità con l'impossibilità di accendere ulteriori mutui ”. 

“Avremo più zone blu, e il debito Saba cresce di tremila euro al giorno”



Ascoli: Convenzione Parcheggi, l’opposizione riporta l’attenzione sul caso alla vigilia del consiglio comunale. L’Arengo vuole dare un colpo al cerchio e uno alla botte? Per la minoranza occorre riappropriarsi subito della gestione dei posti auto
di: Oliver Panichi7 maggio 2011 @19:15
ASCOLI PICENO – In sintesi, si potrebbe dire che l’Arengo sul caso Saba vorrebbe dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Questo è quanto si ricava dall’analisi politica fatta dall’opposizione sull’intricata questione della convenzione con cui dal 2002 il Comune ha delegato alla società Saba la gestione dei parcheggi a raso e “di struttura” (cioè coperti). E, ovviamente, i relativi incassi, visto che si tratta di parcheggi a pagamento.
L’amministrazione comunale di Guido Castelli non ha fatto mistero di stare studiando un modo per riappropriarsi della gestione tantopiù che in base alla convenzione occorre farlo, qualora lo si voglia, entro il 2012.
Come? Ancora non è noto.
IL DEBITO “MONSTRE” Un fatto ben preciso è noto. Anzi no, occorre correggersi. Alle minoranze sarebbe noto solo parzialmente, o per deduzione, secondo quanto mette in luce il consigliere comunale del Pd Stefano Corradetti. “Un debito tenuto nascosto dal 2005, anno nel quale si interrompe qualsiasi informazione e qualsiasi comunicazione sui passivi con la Saba, che a quella data già riferiva un mancato incasso al 31/12/2004 (dopo due anni e mezzo dalla stipulazione della convenzione datata Luglio 2002) di Euro 2 milioni e 645 mila con un trend di 100 mila Euro Mensili e oltre 3 mila Euro giornalieri. La convenzione in essere, infatti, al contrario della precedente, prevede un preciso impegno a ripianare “per equivalente”, che sarebbe in denaro, gli squilibri che si verificano nel mancato raggiungimento dell’incasso previsto dal piano economico finanziario della convenzione”.
Piano economico che prevedeva un determinato ammontare di parcheggi a pagamento, che però non sono stati completamente realizzati. Perciò, convenzione alla mano, la Saba bussa alle casse dell’Arengo e il debito cresce.
IL FUTURO “L’intento di coprire le responsabilità e di tenere nascosto il debito si evince anche dalla soluzione prospettata che parla vagamente di “riappropriarsi” della gestione dei parcheggi senza specificare le possibili modalità di copertura del passivo. Il rischio che temiamo possa verificarsi – attacca Corradetti, spalleggiato da Marco Regnicoli della lista L’Alveare – è quello della cessione di una parte della proprietà dei parcheggi che, come molti forse non sanno, sono di proprietà comunale”.
IL CERCHIO, E LA BOTTE Nuove zone blu in vista, da una parte. E ben sappiamo quanto la decisione di mettere a pagamento dei parcheggi finora gratuiti incontri il consenso della gente (eufemismo). Nella relazione allegata al bilancio, si parla infatti di “aggiustamenti alla viabilità e alla sosta in zone che presentano particolari criticità del Centro Storico, del quartiere di Campo Parignano e del quartiereLuciani”.
Dall’altra, una “riappropriazione della gestione” sulla quale ancora non si hanno riscontri precisi su modalità e tempistica. Presumibilmente, nel consiglio comunale sdoppiato fra lunedì e martedì prossimo Castelli e la sua maggioranza avranno modo di esprimersi a riguardo, visto che si dovrà approvare un contestato bilancio di previsione 2011 (clicca qui).
Quindi, da una parte l’Arengo parrebbe voler proseguire la convenzione, aumentando il numero di parcheggi a pagamento. Dall’altro, dice di voler riappropriarsi della loro gestione.
Ecco il senso di quel cerchio, e di quella botte, almeno secondo le deduzioni dell’opposizione. Corradetti infatti precisa: “La riappropriazione non dovrebbe servire a perseguire una politica della sosta libera da vincoli e che preveda il forte ampliamento delle aree pedonali? Di quest’aspetto non si parla, come non si parla del debito stimato ormai intorno ai 9 milioni di Euro e che nonostante le continue sollecitazioni dell’opposizione, l’amministrazione continua a tenere segreto”.
Regnicoli, da parte sua, tuona: “Noi chiediamo una decisione forte sulla riappropriazione immediata, già dal prossimo consiglio comunale. Stoppando il debito, evitando contenziosi con la Saba, che invece l’amministrazione comunale pare invece aver già messo in conto. Il 2012, decennale della convenzione, è il termine ultimo entro cui il Comune può far valere la propria proprietà. Ma non vuol dire che bisogna attendere un altro anno”.
L’esponente de L’Alveare crede che un contenzioso con la Saba darebbe il tempo (vista la proverbiale lunghezza della giustizia civile in Italia) al Comune di “congelare” la questione, rimandando debito e perdita di consenso ai posteri.

venerdì 29 aprile 2011

25 Aprile: "Non parifichiamo gli oppressori agli oppressi"

Ascoli Piceno | Il consigliere PD Corradetti difende Canzian dall'attacco di Petracci e Fioravanti: "vogliono cancellare la storia e si appellano ancora all'appellativo comunista".


Leggendo l'attacco all'Assessore Canzian da parte dei Consiglieri Petracci Fioravanti mi sono subito chiesto: come mai rispondono ad un intervento pubblico due consiglieri che non erano neanche presenti alla celebrazione del 25 aprile al Colle San Marco?
Il sottoscritto al Colle San Marco c'è stato sia nel 2010 sia nel 2011 e non ho che potuto provare dissenso per concetti che considero irriguardosi e mistificatori soprattutto se riferiti alle parole del Presidente della Repubblica in occasione del 65° anniversario della liberazione (testo integrale su www.corradetti.it). La celebrazione del 25 Aprile non è semplicemente il ricordo della cacciata dello straniero tedesco invasore.
Teorizzare che gli italiani che operarono su fronti opposti fossero uguali perché tutti lottavano per un ideale in cui credevano senza ricordare i partigiani Ascolani caduti (anche grazie alle indicazioni dei fascisti locali).
Non una parola per il movimento di liberazione e per quanti hanno lottato per la cacciata non tedesca, come sostenuto, ma nazifascista. Non una parola per la conquistata libertà e democrazia. La Storia non si cancella, cosa che sembrano volere i consiglieri Petracci e Fioravanti. Come si possono mettere sullo stesso piano tutti coloro che hanno lottato per un ideale? Si rendono conto della pericolosità di queste loro affermazioni?
Pensiamo ai terroristi degli anni 70. Non lottavano questi per un ideale? Pensate ai Talebani che fanno stragi sacrificando la propria vita. In questo modo si parificano gli oppressori con gli oppressi. Si parifica chi ha lottato per la liberazione e chi ha aperto le porte dell'Italia e fiancheggiato i Nazisti. I Consiglieri Petracci e Fioravanti quale servizio rendono alla lotta a tutti gli autoritarismi a cui dicono di ispirarsi? Gli argomenti scarseggiano e ricorrono quindi all'appellativo "Comunista".
Con le loro teorie quale appellativo si darebbero? Canzian ha difeso il 25 Aprile che non è dei comunisti, ma anche dei tanti cattolici liberali repubblicani socialisti e di tutti quelli che hanno creduto e continuano a credere nella Democrazia e nella Libertà .
Stefano Corradetti
Consigliere Comunale
Capogruppo del Partito Democratico
29/04/2011

giovedì 28 aprile 2011

A MEMORIA DEL PREFETTO REVISIONISTA MINUNNI ECCO IL TESTO DELL'INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 65° ANNIVERSARIO DELLA LOTTA DI LIBERAZIONE

Facendo impropriamente riferimento all'intervento del Presidente della Repubblica il Prefetto Minunni celebra il 25 Aprile a San Marco la Liberazione come atto di cacciata dello straniero invasore (e chi ce l'ha fatto venire?) dove coloro che hanno operato su entrambe i fronti sono uguali perchè entrambe lottavano per un ideale. Non una parola per i caduti Ascolani anche grazie alle indicazioni dei fascisti locali. Non una parola per il movimento di liberazione e per quanti hanno lottato per la cacciata non tedesca, ma nazifascista. Non una parola per la conquista della libertà e della Democrazia.
Ecco il link:

http://www.quirinale.it/qrnw/statico/eventi/25aprile/2010/25aprile2010.htm

mercoledì 20 aprile 2011

REPLICA A ALBERTO FRANCO DI CITTADINANZATTIVA: CASTELLI NON E' INTERESSATO ALLA TRASPARENZA, ALL'EFFICACIA NE ALL'EFFICIENZA

Interviene Stefano Corradetti, capogruppo del Partito Democratico

Cittadinanzattiva elogia Castelli, Corradetti critico

«Non accontentarsi di atti adottati che da soli diventano poco più che simbolici»
Ascoli - «Sono rimasto meravigliato per l’encomio al sindaco Castelli e alla sua Giunta da parte di Alberto Franco, presidente di Cittadinanzattiva, in cui loda l’amministrazione per la prossima attivazione dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico, la Guida ai Servizi e la Carta della qualità dei Servizi.

Ebbene, è evidente che si tratta d’interventi che rappresentano un adeguamento minimo rispetto a quanto fatto anche da più di dieci anni da altri comuni.
Certamente la “fame” d’interventi nei settori più disparati reclamati dalle Associazioni Cittadine in questi anni non è stata mai appagata. Capisco quindi che qualcuno possa entusiasmarsi per l’adozioni di atti dovuti. Il problema sta nel difendere il cittadino nella prassi quotidiana, chiedere trasparenza concreta e non accontentarsi di atti adottati che da soli diventano poco più che simbolici.
Vorrei chiedere al presidente Alberto Franco:
Si è accorto che dal 2004 nonostante le ripetute richieste non vengono forniti dati sul debito del Comune nei confronti della Società Saba che potrebbe ammontare attorno agli 8/9 milioni di Euro che inevitabilmente, in un modo o nell’altro ricadranno sulle tasche dei cittadini?
Si è accorto che le delibere e le ordinanze Comunali vengono spesso pubblicate oltre due mesi dopo che sono state adottate (termine oltre il quale non è più possibile fare ricorsi al Tar) e che delle determinazioni viene pubblicato solo il titolo e non il testo?
Si è accorto che alcuni lavori vengono divisi in più lotti in modo da poter procedere ad assegnazione a trattativa privata con mancanza di trasparenza e aggravio di costi per l’amministrazione pubblica?
Si è accorto che il programma delle opere pubbliche non viene mai eseguito nell’ordine indicato di priorità e che vengono realizzate solo meno del 20% delle opere programmate determinando una situazione di arbitrio nelle scelte che spesso diventano clientelari?
Si è accorto cha la città di Ascoli è governata senza un programma elettorale che nella sua parte introduttiva è stato copiato da quello della regione Abruzzo e che nella parte finale riporta solo titoli senza prendere nessun impegno concreto con i cittadini?
Si è accorto che nonostante le ripetute richieste, anche del sottoscritto, il Comune continua a non attivare il sistema della contabilità economica che consentirebbe di rendere leggibile e trasparente il Bilancio Comunale anche a un comune cittadino?
Si è accorto che tutte le azioni sopra riportate comportano una mala gestione della cosa pubblica con aggravio di costi sui cittadini, un crescente indebitamento dell’ente e ricadute sulle potenzialità di erogazione dei servizi?
E’ evidente, credo, che l’efficacia e l’efficienza non sono certo gli obiettivi di quest’amministrazione comunale, che, senza un programma definito, improvvisa provvedimenti per ingraziarsi di volta in volta qualche simpatia».
© RIPRODUZIONE RISERVATA | Stefano Corradetti

PIAZZA DIAZ LAVORI IN RITARDO: I CITTADINI PRIVATI DELL'UNICO SPAZIO DEL QUARTIERE

Nei primi giorni di aprile sono iniziati i lavori di riqualificazione di Piazza Diaz. L’amministrazione comunale aveva garantito che il cantiere sarebbe partito i primi di marzo. La data indicata non è stata rispettata con la conseguenza che l’unico spazio fruibile dai bambini e dai cittadini di Campo Parignano durante l’avvio della primavera sarà inutilizzabile. Il cartello con l’indicazione della fine dei lavori inoltre non è stato ancora affisso.
I cittadini del quartiere, inoltre, non conoscono le scelte progettuali adottate per l’intervento non essendo stata attivata nessuna forma di partecipazione pubblica per la redazione del progetto. Le forme di partecipazione, come le assemblee pubbliche preventive, erano state promesse dal Sindaco Castelli durante sua la campagna elettorale ma evidentemente ha scelto di proseguire sulla linea dell’indegna amministrazione Celani che tanto male ha fatto alla nostra città negli ultimi dieci anni.
Si è proceduto non tenendo conto che per i cittadini di Campo Parignano, purtroppo, non ci sono alternative a Piazza Diaz. Occorre ricordare, infatti, che l’altro piccolo spazio verde del quartiere nell’area del Mercatino di Borgo Chiaro è praticamente inutilizzabile poiché nei mesi scorsi, senza avviso, l’area è stata deturpata e degradata dalla recinzione che dovrebbe essere, secondo le previsioni dell’assessore Travanti e del Sindaco Castelli, dedicata agli escrementi dei cani.
Di alternative per il futuro, poi, non se ne parla. Basta dire che nel 1999 il primo atto nei confronti del quartiere della Giunta Celani fu di stornare gli 80 milioni di lire allora disponibili per la riqualificazione dell’area antistante all’ex Caserma Vellei e di stornare anche 1 miliardo e mezzo di lire previsto per la riqualificazione della parte pubblica del complesso dell’ex Caserma Vellei. Celani promise soluzioni e finanziamenti per l’anno successivo. Sono passati 11 anni e stiamo ancora aspettando.

Ciò premesso chiedo di sapere:

  • Quali sono i motivi che hanno portato a iniziare i lavori di riqualificazione di Piazza Diaz proprio in uno dei periodi di grande frequentazione, anziché prevederli nel periodo invernale?
  • Come mai non è ancora stato affisso sul cantiere il cartello d’inizio e fine lavori e quando è prevista la fine di questi ultimi?
  • Si ritiene utile esercitare ogni azione possibile, anche nei confronti della ditta, per consentire di accorciare al massimo i tempi di esecuzione dei lavori?
Si richiede risposta scritta nei termini previsti.

IL CONSIGLIERE COMUNALE
Stefano Corradetti