giovedì 25 agosto 2011

La smania mediatica di Castelli e il gioco delle tre C


La smania mediatica del Sindaco Castelli è sempre di più incontenibile. Incurante della grave situazione di crisi nazionale, dove molti nodi di mala gestione della cosa pubblica stanno venendo al pettine, lui si preoccupa, invece, di acquistare spazi televisivi in emittenti private che sanno tanto di una campagna elettorale anticipata a carico ovviamente dei cittadini e quindi del bilancio comunale. Non si tratta, infatti, di una semplice comunicazione istituzionale da realizzare magari attraverso il sito internet, ma di veri e propri spazi pubblicitari. Incurante della disastrosa situazione economica del Comune di Ascoli, con un deficit strutturale annuale iniziato con il Sindaco Celani in costante aumento (differenza tra entrate e uscite correnti) che per il 2011 è di 4 Milioni e 893 mila Euro,  continua allegramente sulla scia del suo predecessore a sfruttare le risorse ancora disponibili devastando il patrimonio comunale. La volontà di rielezione acceca il Sindaco Castelli che con qualsiasi mezzo economico disponibile prosegue la sua folle corsa vendendo patrimonio immobiliare (oltre 3 milioni di Euro per il 2011), prelevando ogni anno riserve dalle società Comunali (1milone e 654 mila Euro per il 2011) e facendo la cresta sulla TARSU (immondizia) introitando dai cittadini 2 milioni e 375 mila euro in più rispetto al dovuto. Per il servizio della raccolta e smaltimento immondizia, infatti, che dovrebbe essere un servizio per il cittadino al costo, il comune incassa 8 milioni e 375 mila Euro e ne spende 6 milioni imponendo ai cittadini di pagare bel oltre il 30% in più rispetto al dovuto. Sul fronte dell'indebitamento, poi, il Sindaco si vanta di avere previsto un mutuo di 11 Milioni di Euro per il 2011 sostenendo che questi "investimenti pubblici” dovrebbero fronteggiare la crisi. Altro non si tratta, invece, di una grande operazione elettorale che farà balzare il debito complessivo comunale del 20% dai già riguardevoli 52 Milioni e 872 mila Euro a 61 Milioni e 641 mila Euro. Sul fronte della programmazione, poi, Castelli sta governando con un programma privo di obiettivi precisi e per buona parte copiato dalla Regione Abruzzo. Un programma che prima che fosse scoperto lo scopiazzamento il Sindaco lo aveva definito "un lavoro faticoso". Sul piano della trasparenza, infine, continuiamo ad assistere all'omissione della consistenza del debito con la Saba che nei due anni di mandato di Castelli è maturato e sta maturando per oltre 100 mila Euro al mese per un totale che, come minimo, per il periodo della sua amministrazione arriva a oggi a quasi 3 milioni di Euro senza contare, ovviamente, quanto accumulato dalla precedente giunta Celani. Si potrebbe proseguire ancora ma credo che tutto questo sia sufficiente per capire che il modo di amministrare non è certo quello che ci vuol far credere il Sindaco Castelli del rigore e della trasparenza, ma rispecchia tanto la prassi amministrativa che ha portato l'Italia a una situazione di collasso finanziario. Ascoli ha ancora un pò di autonomia e Castelli sembra volerla sfruttare fino in fondo. In questa situazione non riusciamo a spiegarci se non legate a logiche di potere le dichiarazioni dell'On. Ciccanti che in una lettera sulla quintana scrive al Sindaco Castelli e dice: "Le riconosco intelligenza politica, sensibilità istituzionale e capacità amministrativa... ". Poi prosegue: "Lei persona illuminata ed affabile deve riprendere... ". L'On. Ciccanti sostiene, legittimamente, che in consiglio comunale ci sono due opposizioni. Mi chiedo dunque dopo queste parole di che opposizione stiamo parlando? Onestamente credo che nella nostra città le tre C (Celani-Ciccanti-Castelli) che hanno governato con una stretta alleanza per diversi anni fanno fatica a dividersi. Siamo di fronte alla prosecuzione di abbandoni e riavvicinamenti con nuovi scenari a due C? L’abbandono di Celani da parte di Castelli, e la costituzione dell’asse Castelli-Ciccanti? Mi auguro di sbagliare e che nulla di quanto la mia modesta intuizione politica mi spinge a credere sia vero. Credo, infatti, che alla città di Ascoli serva chiarezza ed equilibrio e che i giochi di potere l’abbiano spesso ingessata e danneggiata.
Stefano Corradetti
Capogruppo del Partito Democratico
al Consiglio Comunale di Ascoli Piceno

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